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LUNEDI’ 11 GENNAIO CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO SUL SECONDO CASELLO

LUNEDI’ 11 GENNAIO CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO SUL SECONDO CASELLO: Si profila il rischio di bocciatura di ogni ipotesi di secondo casello.


Mentre l’iter per il referendum sul secondo casello di Pesaro appare essere inspiegabilmente bloccato (il Comune doveva dare una risposta sulla sua ammissibilità entro 30 gg dal deposito delle firme avvenuta in data 19.10.2009) il giorno 11.1.2009 è fissata la seduta monotematica in Consiglio Comunale sulla questione, con la prospettiva concreta di votare le 3 opzioni presentate in Consiglio. Va necessariamente chiarito che in realtà le 3 opzioni non esistono se non a parole dato che, come stato chiarito, nessun impegno è stato formalmente preso da Soc. Autostrade in merito con l’evidente conseguenza che si chiede di votare qualcosa che in realtà non è stato in alcun modo approvato e garantito e che, al limite, può rappresentare solo una richiesta di opere da trattare con i responsabili di Soc. Autostrade.

Su tali presupposti sembra concretizzarsi il rischio che tale richiesta di votare scegliendo tra opzioni che sostengono l’incompatibilità tra le opere accessorie( o parte di esse) e il secondo casello, possa essere finalizzato al solo fine di ottenere la maggioranza sull’opzione zero (o opzione opere) senza previsione del secondo casello che quindi, su tali presupposti, non sarebbe neppure richiesto in sede di trattative “formali” e finalmente concrete.
Risulta infatti evidente come ben potrebbe trovarsi un accordo per approvare un documento unitario che, oltre alle opere previste, comprenda anche la richiesta di una seconda uscita a sud anche nella ipotesi mediata del “casellino” (ipotesi non ottimale ma comunque indubbiamente utile con previsione di entrata-uscita solo in direzione sud), per la quale è stata confermata la disponiblità di Soc. Autostrade a voce dei propri ingegneri nel corso del recente incontro avvenuto in Comune nel mese di dicembre.
Tale richiesta sarebbe certamente legittima da parte della città vista gli enormi finanzaimenti che città vicine hanno ottenuto rispetto a Pesaro, vedasi Ancona e Fano, ma anche la stessa Senigallia!!.

Solo la mancanza di unità, tempistica e chiarezza della sua classe politica ha infatti precluso per la nostra città,o comunque reso più ardua, la possibilità di ottenere le legittime opere compensative all’allargamento dell'A14 che porterà, oltre a vantaggi economici enormi a Soc. Autostrade, anche impatto ambientale rilevante alla città visto l’aumento del traffico (oggettivamente non più sopportabile soprattutto dall’angusto tratto a 4 corsie tra Pesaro-Fano) e gli impattanti lavori che dureranno per almento 3 anni ed interesseranno pesantemente tutta la fascia cittadina per 7-8 Km.
In tal contesto non sembra reggere la giustificazione del Sindaco (apertamente convinto dell'’inutilità di un secondo casello) secondo il quale ottenere il secondo casello comporterebbe rinunciare ad opere necessarie dato che, come detto, potrebbero essere legittimamente richieste assieme allo stesso o che, alcune delle stesse, non sembrano essere così necessarie vedasi la nuova montelabbattese a 4 corsie che pare più essere propedeutica a consentire l’individuazione di nuove aree edificabili piuttosto che a soddisfare esigenze viarie di collegamento dato che unirebbe la Montellabattese con Via Toscana la cui area industriale non sembra certo prevedere incrementi nel prossimo futuro visto il suo posizionamento ormai prossimo al centro città.
Altresì incompresnibile appare l’ipotesi di proporre l’approvazione dell'’opzione opere con successiva e subordinata concessione del sindaco di una ulteriore delega per trattare un’eventuale uscita a Pesaro Sud.

Questa ipotesi , come già fondatamente da più parti obiettato, comporterebbe non solo una richiesta subordinata e non certo convinta di un secondo casello (non si sa bene se intero o leggero) che soc. autostrade non avrebbe dunque alcuna difficoltà a rigettare, ma altresì comporterebbe l’ipotesi di assegnare la delega a trattare per la reqalizzazione dello stesso al Sindaco che, apertamente, ne sconfessa da tempo l’utilità.

PERCHE’ IL SECONDO CASELLO RAPPRESENTA UNA NECESSITA’ PER LA CITTA’
Sull’utilità della secondo uscita autostradele per la città non sembrano esserci dubbi in termini di vantaggi di viabilità/inquinamento/indotto economico così come confermato dall’appoggio trasversale ottenuto su tale ipotesi che va da condindustria-confartigianato-cna etc. sino ad arrivare alle associazioni ambientalistiche che lucidamente hanno evidenziato in mdodo chiaro tale fatto così come confermato anche dal voto unanime a favore del secondo casello(con due astenuti i consiglieri Baldantoni e Pascucci) della Consiglio Provinciale di Pesaro e Urbino (tra l’altro retto dalla stessa magioranza che governa il Comune di Pesaro).
In particolare risulta evidente a tutti come ci si trovi davanti all’occasione irripetibile di utilizzare l’autostrada come asse viario alternativo per i collegamenti con Fano che, senza uscita a sud, sarebbero per decenni riversati sulla statale 16 con danni di inquinamento per tutta la città da Muraglia a Cattabrighe che già oggi appaiono assolutamente evidenti ed non pìù trascurabili. Senza contare il rischio di isolare ancor di più il capoluogo con il resto della Provincia che già, soprattutto per mancanza di infrastrutture viarie, ha visto perdere una sua parte storica (Valmarecchia) a favore della Romagna.
Oltre a questo fatto si rischia di ritrovarsi in città una autostrada a 6 corsie con inquinamento a danno di tutta la comunità senza avere la possibilità di trarre dalla stessa alcun vantaggio visto che la città di Pesaro, ormai prossima ai 100.000 abitanti, risulta sfornita di un accesso comodo alla stessa (l’attuale casello è assolutamente mal posizionato e non serve la parte centro-sud della città con accessiblità non più incrementabile neppure con nuove opere accessorie).
Evidente, dunque, come il secondo casello rappresenta l’occasione concreta e prossima per dare una risposta, quanto meno parziale, alle problematiche del collegamento con il sud permettendo allo stesso stempo di sottrarre traffico alla rete stradale cittadina dirottandolo, almeno in parte, sulla A14 che, lo si ripete, senza nuovi sbocchi porterebbe in città solo inquinamento riconducibile al traffico in transito verso altre destinazioni.
Qualsiasi altra proposta che va da una complanare Fano-Pesaro all’allargamento della ss16 appare essere assolutamente impraticabile nei prossimi 20-30 anni (vedasi tempi per la Fano-Grosseto) e porterebbe certamente, nel caso di sua ipotetica realizzazione, ad un maggior impatto ambientale rispetto ad un nuovo casello autostradale.
La necessità, ed unica ipotesi concreta, di utilizzare l’A14 come asse viario di collegamento tra città anche vicine e come mezzo per dirottare in tal sede parte del traffico urbano è confermato dal fatto che tutte le vicine città capolugo di Provincia, o di una certa dimensione, si sono dotate o si stanno dotando di nuovi accessi all’A14. A tal proposito si ricorda come Cesena si sia recentemente dotata della seconda uscita (Cesena Nord), Rimini ne abbia 2 da 30 anni, Fano otterrà la seconda con i lavori della terza Corsia (Fano Nord) mentre Ancona otterrà addirittura la terza (Ancona Ovest). Senza contare il fatto che Senigallia otterrà l’inversione del casello in parte più accessible mentre, volendo richiamare un esempio di vicino Capoluogo di Provincia con una sola uscita, la città di Forlì dispone si di un unica uscita, ma la stessa è posizionata in zona centrale ed accessible per tutta la città nonché ben collegata con altre infrastrutture viarie di rilevanza regionale.
Evidente, dunque, come decidere di rinunciare al secondo casello ora significa privare la città di un comodo e necesario accesso all’A14 e scegliere di non fare nulla per risolvere il probelma dell'’inquinamento della ss16, della mancanza di collegamenti con Fano e la Fano-Grosseto, lasciando Pesaro attraversata da 6 corsie autostradali dalle quali otterrebbe solo ulteriore inquinamento e nessun vantaggio. Senza trascurare l’evidente utilità del casello sud per la struttura ospedaliera di Muraglia nonché l’aumento di traffico che la zona delle colline e la zona sud della città (Muraglia-Montegranaro in primis) subirebbe vedendosi riversato tutto il traffico di accesso alla città proveniente da sud nonché in direzione/provenienza del casello di Fano Nord.
Su questi presupposti, ci auguriamo vivamente che la nostra classe politca tuteli gli interessi di tutti i cittadini contemperando, non solo i legittimi interessi degli abitanti dei quartieri teoricamente interessati alla costruzione del casello, ma quelli della città tutta guardando ai prossimi decenni e non solo agli anni di ogni singole legislature, evitando di perdere un occasione unica irripetibile per la città, magari per esigenze elettorali e di partito purtroppo a volte attente al mero prossimo consenso e non alle esigenze vere della città e dei cittadini tutti