IL SINDACO CAMBIA IDEA: IL CASELLO VA FATTO
Visto che anche l'Ing. Bucchi, incaricato dal Sindaco di predisporre uno studio preliminare sulla fattibilità del secondo casello pesarese, ha evidenziato come "Pesaro è una città di circa 100.000 abitanti e quindi un solo casello non è sufficiente" confermando altresì quanto già evidente agli occhi di tutti, ossia che l'attuale casello è insufficiente per le esigenze della città dato che non facilita l'accesso al centro, alla zona porto nonché alla parte sud della città, terminando, in fine, le sue considerazioni con l'affermazione "Pesaro non può lasciarsi sfuggire l'occasione di avere un secondo casello", anche il Sindaco della nostra città ha dichiarato di avere cambiato idea sulla necessità di dotare Pesaro di un altro accesso autostradale dopo che, in precedenza,la questione era già stata ritenuta chiusa in senso negativo.
QUALE E' LA PROPOSTA DEL SINDACO
Secondo il Sindaco di Pesaro Prof. Ceriscioli, che ha ottenuto mandato in tal senso dalla maggioranza in Comune,l'ipotesi migliore per realizzare il secondo casello pesarese sarebbe quella prevista dall'attuale PRG in Strada dei Cacciatori (zona Borgheria) così come già evidenziato dalla mappa presente in questo blog, e tale scelta sarebbe da prediligere rispetto alle altre attualmente in discussione ossia, Via Solferino come proposto da Soc. Autostrada che ne ha già dato l'ok per la costruzione a proprie spese,e S.Veneranda. Le motivazioni che farebbero prediligere tale scelta rispetto alle altre proposte, e ad altre proponibili,sono in sostanza quelle evidenziate nelle considerazioni redatte dall'ing. Bucchi in data 8.10.2007 che abbiamo pubblicato sul blog nella sez. documenti.
CONSIDERAZIONI SULLA PROPOSTA DEL COMUNE
Come già evidenziato, a nostro modesto parere, la posizione migliore per localizzare il secondo casello pesarese andava certamente individuata più a sud di quella prevista dall’attuale PRG perché solo in tal modo poteva rendersi appetibile, anche alla parte sud della città, l’innesto nella A14 in grado di rappresentare una valida alternativa alla SS16 in direzione fano e viceversa o comunque in direzione sud dell’autostrada.
La proposta di Via Solferino, seppur posizionata solo 1 Km più a sud di quella prevista dal PRG, appariva certamente preferibile anche per il solo fatto pratico che, per tale luogo, l’autostrada ha già espresso il suo parere positivo con tanto di progetto e copertura finanziaria a suo completo carico.
L’ipotesi S.Veneranda, originariamente prevista nel vecchio PRG,andava valutata in modo più approfondito così come eventuali altre proposte alternative alla stessa in caso di sua effettiva impraticabilità.
Premesso quanto sopra, dato che ad ogni modo il vero insuccesso a danno della città sarebbe rappresentato dal fatto di non ottenere nulla, anche un secondo casello posizionato in Strada dei Cacciatori rappresenterebbe comunque un importante miglioramento per la viabilità cittadina in quanto consentirebbe un più facile accesso all’autostrada per il centro città e per chi proviene dall’interno con direzione Urbino il tutto ancora più possibile con la costruzione della nuova montelabattese in grado di raggiungere L.go Ascoli Piceno e Via Milano con direzione porto.
Rimangono comunque molti dubbi sull’accessibilità dello stesso per la parte sud della città con conseguente mancato alleggerimento del traffico sulla SS16.
PROSPETTIVE CONCRETE.
Nel contesto di cui sopra, pur riconoscendo come fatto positivo la decisione del Sindaco di tornare sulla questione formulando una proposta concreta a Soc. Autostrade, la cosa importante che va accertata e che tale proposta venga fortemente sostenuta da tutte le forze politiche della maggioranza e che non rappresenti solo un modo per far ricadere su Soc. Autostrade la mancata costruzione del secondo casello anche perché, come già si sa, Soc. Autostrade ha già espresso parere negativo, anche se non in modo definivo, sull’ipotesi di ubicazione prevista dal PRG pesarese.
Come già evidenziato, infatti, Soc. Autostrade considera il nuovo casello troppo vicino a quello attuale, appena 2,2 Km, e perciò non ritiene conveniente costruirlo in quanto considerato un “doppione” di quello esistente.
Seppur le osservazioni, già note, di Soc. Autostrade potrebbero anche considerarsi fondate e quindi sarebbe stato compito del Comune aver previsto una posizione diversa per il secondo casello, anche la proposta prevista dal PRG se adeguatamente sostenuta potrebbe, a nostro avviso, trovare accoglimento per le seguenti ragioni:
Seppur la distanza tra i due caselli è effettivamente molto ridotta, potrebbe comunque obbiettarsi il fatto che se Soc. Autostrade ha dato parere positivo per costruire un casello a 3,2 Km da quello attuale ben potrebbe acconsentire la costruzione di un casello posizionato solo 1 Km più a nord anche perché i tempi reali di percorrenza per raggiungere i due caselli dalla città sono elevati e la distanza su strada tra gli stessi e di 5-6 km di percorso cittadino
Esiste una delibera regionale, la n. 735 del 19.6.2006 (che abbiamo pubblicato nel blog nella sezione documenti), che vincola Società Autostrade a realizzare il nuovo casello di Pesaro, con relativi allacci, nel luogo da concordare con gli Enti locali, il Comune in primis, il quale ben potrebbe far valere efficacemente tale vincolo per ottenere il secondo casello anche in Strada dei Cacciatori così come previsto dal PRG.
Potrebbe, da ultimo, come giustamente detto dal Sindaco proporsi un’alta automazione per il casello Pesaro-Urbino in grado di limitare i costi di gestione dei due caselli vicini a carico di Soc. Autostrade rendendo dunque tale ipotesi in concreto più praticabile.
Nel contesto di cui sopra, valutato positivamente il cambio di opinione del Sindaco sulla necessità di fornire Pesaro di un secondo casello, non può che doversi evidenziare che, di converso, sarebbe certamente un grande insuccesso per la città e per il Comune di Pesaro se non si riuscisse, anche per inadeguata programmazione, a soddisfare l’esigenza della città di vedersi dotata di un secondo accesso autostradale tra l’altro già previsto e finanziato da Soc. Autostrade.
E’ infatti evidente che tale insuccesso si ripercuoterebbe per anni sulla città e sui cittadini dato che, una volta effettuati i lavori sulla terza corsia, per decenni non si avrebbe certo né un suo arretramento né la possibilità di ottenere nuovi accessi il tutto anche considerato il fatto evidente che, vedasi riflessioni anche dell’Ing. Bucchi, nessuna complanare appare allo stato realizzabile.