CaselloSud nuova Portafano

IMPRATICABILE STRADA DEI CACCIATORI

-IMPRATICABILE STRADA DEI CACCIATORI
-RIMANE POSSIBILE SOLO L'IPOTESI S.VENERANDA


Come era purtroppo prevedibile la proposta avanzata dal Comune di Pesaro ad Anas-Soc. Autostrade di posizionare il secondo casello cittadino in zona Borgheria (Strada dei Cacciatori) è stata ritenuta impraticabile (troppo vicino al casello esistente e alle aree di servizio Foglia). Avendo il Comune, ed il Sindaco in particolare,già espresso parere negativo all'ipotesi proposta e interamente finanziata da Soc. Autostrade con ubicazione in Via Solferino (Pesaro-Centro) che
ben avrebbe raccolto il traffico proveniente dalla motelabbattese affrendone un comodo sbocco sull'a14 senza entrare in città,l'unica ipotesi rimasta ancora in discussione risulta essere quella di Santa Veneranda.
In tal contesto non resta che attendere il parere del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici che valuterà la fattibilità tecnica del casello e, se tale valutazione sarà positiva, presenterà al Consiglio Comunale un progetto finalmente concreto sul quale pronunciarsi.
Fatta la doverosa premessa di cui sopra, decidere anticipatamente la rinuncia a qualsiasi ipotesi di progetto di casello posto a s.Veneranda senza neanche sapere se lo stesso è concretamente fattibie e, in caso affermativo, senza neppure valutare l'eventuale impatto ambientale del progetto con annesse opere di completamento, appare a ns. modesto avviso una scelta sbagliata anche perché ben si potrebbero attenere da Anas altre opere collegate (circonvallazione S.veneranda, tratto interquartieri Muraglia, raddoppio tratto interquartieri a 2 corsie etc.).
Del resto non avendo attenuto l'arretramento dell'autostrada, che ormai costeggia la città, risulta evidente che un casello lontano dalla città non sarà mai più possibile averlo e, anche su tale presupposto, l'ipotesi S.Veneranda, qualora
fosse tecnicamente fattibile,andrà valutata attentamente prima di essere scartata.
Seppur può ritenersi comprensibile e legittima la preoccupazione dei residenti della zona di subire effetti negativi dalla eventuale costruzione del casello, tale preoccupazione dovrà comunque essere presa in considerazione assieme agli innegabili vantaggi che la costruzione di un casello a sud porterebbe alla città intera, attuale e futura, in modo che tali interessi possano essere contemperati in funzione di una scelta che porti più vantaggi possibili allà collettività pesarese.

-UN ERRORE LA RINUNCIA PREVENTIVA A S.VENERANDA
-APPARE DOVEROSO VALUTARE ANCHE i POSSIBILI GRANDI VANTAGGI CHE NE DERIVEREBBERO.


Nell'ipotesi che il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici esprimesse parere positivo alla fattibilità tecnica del casello (fatto tutt'altro che scontato) e presentasse il conseguente progetto sarebbe molto difficile per il Consiglio
Comunale, prima di esprimere una decisione definitva,non valutare attentamente le seguenti osservazioni che, assieme alle legittime esigenze degli abitanti dei quartieri più vicini all'ipotetico casello, sono certamente di grande rilevanza:
a) Rinunciare al casello a sud della città farebbe perdere l'occasione irripetibile di alleggerire il traffico sulla statale adriatica, ormai congestionato nel tratto Pesaro-Fano, che da decenni taglia in due la citta sommergendola di inquinamento con la prospettiva che tale inconveniente si appesantisca nel prossimo futuro;
b) Verrebbe persa l'occasione di creare una alternativa concreta alla statale adriatica utilizzando l'autostrada a 14 come tangenziale Pesaro-Fano, cosa possibile solo affiancando la costruzione del Casello di Fano Nord con un casello a sud di Pesaro dato che,in mancanza di tale funzionale accesso,non potrà che utiizzarsi ancora la SS16 vista l'eccessiva lontananza dell'attuale casello da gran parte della città
c) Senza avere ottenuto l'arretramento dell'autostrada, senza complanare, senza bretella alla ss16 e senza un collegamento interquartieri-casello Fano Fenile, rinunciare al secondo casello vorrebbe dire rinunciare ancora una volta (e forse per sempre) ad affrontare concretamente il problema del collegamento Pesaro-Fano che rappresenta la vera emergenza viaria della città dato che non esistono alternative alla SS16 né progetto alcun in tal senso.
d) Subire lavori di ampliamento della A14 nel tratto pesarese (circa 7Km)per mesi o anni con impatto fortemente negativo dal punto di vista ambientale e dell'inquinamento (indipendente dalla costruzione del casello) senza avere
nella stessa un altro accesso significherebbe rinunciare a sfruttare le potenzialità di tale grande infrastruttura viaria continuandola a subirla come corpo estraneo in grado solo di provocare effetti negativi alla città. Del resto non a caso Anas ha previsto la possiblità di opere di "compensazione" nei luoghi interessati dagli invasivi lavori che, purtroppo, rischiamo di non ottenere per incapacità di formulare proposte chiare e tempestive.
e) Rinunciare a collegare la parte sud della citta all'a14 vorrebbe dire lasciare senza collegamento con le grandi vie di comunicazione l'ospedale di Muraglia limitandone fortmente le possibiltà di crescita sia come nuovo ospedale
pesarese sia come eventuale ospedale unico Pesaro-Fano la dove proprio la città della fortuna potrebbe legittimamente rivendicare strrutture di rilevanza provinciale (Ospedale, nuova piscina olimpionica, strutture portuali) visto il
migliore collegamento con le grandi vie di comunicazione rispetto a Pesaro (2 caselli ed accesso diretto alla Fano - Grosseto).
f) Rinunciare al casello sul presupposto che lo stesso "aumenterebbe il traffico nel sud della città" è una verità quanto meno parziale dato ché proprio la parte centro-sud della città attraversata dalla SS16 e dalla panoramica ardizio che sbuca
a Muraglia sarebbe alleggerita dal traffico da e per Fano trovando proprio nella A14 una comoda alternativa. Senza contare che tale flusso di traffico già ora, senza casello a S.veneranda, si dirige in gran parte verso l'interquartieri con
evidente pèrospettiva di aumento qualora fosse previsto solo il casello di Fano-Nord al Fenile.
g) Decidere di lasciare una città di 100.000 abitanti con un solo casello, tra l'altro lontano e mal collegato da tutti i punti strtegici della città (centro-ospedale-porto)significherebbe limitarne fortemente lo sviluppo produttivo anche
perchè, una volta terminati i lavori della terza corsia, non si avranno più,per decenni, investimenti delle autostrade nel nostro territorio.
h) Non potrà che prendersi atto del fatto che, mentre Pesaro rinuncierebbe alla possibilità di avere secondo casello autostradale, confermando la propria cronica mancanza di infrastrutture, il resto delle Marche cresce e si rafforza
(secondo casello a Fano con annesse opere viarie di collegamento, Senigallia ottiene un nuovo casello con circonvallazione di 6Km, Ancona ottiene il collegamento diretto porto A14 con raccordo e creazione del terzo casello il resto del sud delle marche ottiene investimenti imponenti con le opere viaree del progetto quadrilatero).
i) Sarà dunque difficile lamentarsi in futuro per la mancanza di infrastrutture se, posti di fronte alla possibilità di averle,si decide poi di rinunciarvi.

EVENTUALI PROPOSTE ALTERNATIVE
A) Sostenere che il casello Fano Nord (a Fenile) possa costituire alternativa al casello a S.Venranda appare molto discutibile. Appare evidente, a ns.modesto parere, chi i pesaresi che oggi si recano a Fano, e vicevera,continueranno ancora ad utilizzare la ss16 mentre, per converso, chi utilizza la a14 in direzione Pesaro potrebbe trovare più conveniente uscire a Fano Nord per raggiungere la città con il paradosso che il tratto pesarese della ss16 diverrebbe ancora più intasato così come il centro stesso della città. Altresì a richio sarebbero le strade che dal Fenile raggiungono Pesaro passando per Novilara.
B) Non risolverebbe certo il problema del collegamento Pesaro-Fano proporre come alternativa all'ipotesi S.Veneranda un nuovo collegamento montelabbattese-centro (la "Nuova Montelabbattese") dato che tale strutura, porterebbe un miglior
collegamento Pesaro porto-centro-Pian Del Bruscolo-Urbino, ma lascierebbe irrisolto il grande problema viario ss16 direzione sud Pesaro-Fano.
C) Anche proporre un nuovo casello in Strada dei Cacciatori chiudendo quello attuale appare controproducente dato che l'unico grande pregio del Casello attuale è quello di essere vicino alla Fiera (che in mancanza ne sarebbe danneggiata) nonché alla zona sportiva-commerciale che in tal modo appare facilmente accessibile anche da fuori Pesaro. Senza contare, tornando al problema fiera, che la stessa già subisce una forte concorrenza attuale da Rimini(nuova struttura supportata da Nuova stazione ferroviaria) nonché futura da Ancona (nuovo polo Fieristico previsto
a contatto diretto con le grandi vie di comunicazione).
D) Anche rinunciare al casello di S.Veneranda proponendo in alternativa eventuali nuovi sbocchi sull'interquartirei, appare a ns. avviso, una scelta molto discutibile. Risulta evidente che eventuali nuovi sbocchi sull'interquartiri ne migliorerebbere certamente la fruibilità anche per la zona industriale, ma tale richiesta va sostenuta a priori e non come alternativa
alla possibilità del secondo casello che, lo si ripete, ha come scopo decisivo alleggerire, affrontandolo una volta per tutti il problema del collegamento Pesaro-Fano nonché il danno che da decenni provoca il congestionamento della SS 16 che
taglia in due la città e che non ha alternative. Si, dunque a nuovi accessi sull'interquartieri, certamente utili, ma non come alternativa al secondo casello a sud perchè le due opere sono propedeutiche a risolvere problematiche diverse a ns.
avviso non barattabili. C'è il rischio che, per evitare (il presunto) aumento del traffico con il nuovo casello nelle zone periferiche, si decida di continuare a lasciare oberato di traffico le zone della città (centro in particolare) che da decenni aspettano legittimamente ed invano un alleggerimento della SS16 ormai congestionata. .Viste le premesse di cui sopra quello che non può che auspicarsi è attendere di conoscere le proposte concrete di
Soc. Autostrade e poi, una volta valutate le stesse,riuscire a decidere per l'interesse generale della città
il tutto indipendentemente dai propri orientamenti politici.